Contributo del prof. Ronconi: L'opportunità dei nuovi ministeri istituiti per un nuovo volto di Chiesa


La forma visibile della Chiesa avrà un inevitabile mutamento quando i ministeri istituiti diventeranno realtà quotidiana. Sulla questione, lo scenario dottrinale è ormai sufficientemente allestito, pur se permangono alcune questioni aperte. Senza rimuoverle, vorremmo qui puntare lo sguardo maggiormente sulle pratiche in cui si configurerà la vita degli uomini e delle donne che sono o diventeranno ministri istituiti. Alcuni esempi: sarà più auspicabile una differenziazione dei compiti dei ministri a partire dalle realtà esistenti e dalla loro pluralità, o invece un modello più universale di lettore/trice, accolito/a e catechista (scelta che condizionerà inevitabilmente la loro formazione e l’eventuale necessità di nuovi ministeri)? Sarà preferibile puntare alla stabilizzazione dei ministri in una comunità locale o presupporre una loro periodica mobilità e intercambiabilità in una giurisdizione più ampia, (scelta cui sarà evidentemente annessa anche la questione del loro sostentamento)? Meglio uno stile ministeriale sul modello del sacramento dell’Ordine, o una propria forma da configurare a partire dalla vita battesimale? E come evitare concorrenze o ambiguità?

Commenti

  1. "Dai loro frutti li riconoscerete" come un invito a proiettare e progettare, senza la pretesa di prevedere tutto, il cammino sinodale

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  2. Siamo all’inizio di un ripensamento non soltanto dei tre ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista, ma dell’intero ambito dei ministeri laicali.

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  3. I ministeri sono un servizio alla realtà e dalla realtà dobbiamo partire

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  4. La prassi o l'agire è parte integrante del discernimento

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  5. L’insistenza nella prassi del popolo di Dio ha piegato la gerarchia nel riconoscimento di questa realtà battesimale.

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  6. Le scelte concrete che faremo riguardo ai ministeri (veste liturgica, collocazione in chiesa, …) parleranno più dei documenti che produrremo

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  7. Ci servono più ministeri, altrimenti li sovraesponiamo

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    1. Non coniviene valorizzare ogni gruppo parrocchiale che abbiamo, dandolo una structura di partecipazione e communione invence di creare altri ministeri?

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