L’intervento mostra che, per la Chiesa italiana, il tema della ministerialità laicale o battesimale non è nuovo, ma rappresenta al contrario un “ritorno alle origini”, cioè al periodo del primo post-Concilio, nel quale la Chiesa italiana si impegnò in vario modo a promuovere i ministeri dei laici al servizio della comunità, sulla spinta del Vaticano II e del magistero di Paolo VI. Fondamentale è qui, soprattutto, il documento Cei del 1977 Evangelizzazione e ministeri . A seguire, l’intervento si concentra rispettivamente sul ministero del lettore, dell’accolito e del catechista, mostrando che la logica con la quale essi devono essere compresi, ricevuti ed esercitati non è né quella della visibilità liturgica né quella della elevazione sociale, bensì quella di una Chiesa tutta impegnata a vivere la Parola di Dio, a riconoscere nell’eucaristia il pane della fraternità, ad annunciare il Vangelo in una società profondamente mutata, in cui si pone la sfida di accogliere e integrare quan